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Panarese: Il Medioevo non è un'epoca oscurantista

Proseguono gli appuntamenti letterari con “I Presidi del Libro”. Ultimo ospite in ordine di tempo, della rassegna culturale interamente pensata per i bibliofili è stato Angelo Panarese dottore di ricerca presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università Aldo Moro di Bari e autore di numerose pubblicazioni a carattere storico. Tra le ultime proprio “Storia e Trascendenza - l’idea di Dio e della Donna nel Medioevo”, presentata nel corso della serata di venerdì 14 settembre, presso il Chiostro di San Domenico e sviscerata a quattro mani con il giornalista Valentino Sgaramella, new entry del Presidio.

Il testo sostenuto da una spessa ricerca bibliografica, vuol essere un’indagine storico-sociologica sull’epoca medievale ed in particolare, sulle credenze teocentriste che la connotarono. Si segue l’evoluzione del credo cristiano, da un contesto circoscritto e consortile verso un sentimento comune di identificazione nazionale .Nella fattispecie si fa menzione di Clodoveo re dei Merovingi la cui conversione cristiana costituì il lasciapassare per la crescita del popolo e la sua espansione territoriale.

Panarese riscopre nel Medioevo il prodromo della civiltà moderna, dichiarandosi esplicitamente in rotta di collisione con quanti ne trasmettono una visione oscurantista. In nuce, secondo Panarese, il Medioevo ha posto le basi delle monarchie nazionali e guidato altresì, interessanti processi culturali, come quello che ha consentito una rivalutazione del ruolo della donna, prima tarchiato da logiche meramente sessuali e materialistiche.

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